I contenuti di questo articolo
La barba, diciamocelo, alle volte è proprio una scocciatura, quindi perché la rasatura tradizionale?
Cresce tutti i giorni. incolta, folta, chiara o scura, con i baffi o senza, pettinata lunga o corta. Poco importa, ma tutti gli uomini del mondo hanno a che fare con la barba…e anche le donne!!!
Per chi volesse approfondire ecco il link alla donna barbuta più famosa al mondo: Annie Jones.
Oggi è invece per molti una moda, come per gli Hypster, ma c’è chi invece vuole rasarsi come “il culetto di un bimbo”.
Sono affascinato da sempre agli oggetti vintage.
Ma in questo articolo non voglio trattare la rasatura tradizionale come una guida per radersi. Troverai anche i miei piccoli consigli più giù a tal proposito.
In questo articolo affronterò la rasatura tradizionale diciamo, da un’altro angolo.
La barba e la rasatura tradizionale!
Ho deciso di scrivere questo articolo proprio perché ho trovato, nella rasatura, un rito e un piacere che è legato all’utilizzo di uno strumento principale, il rasoio di sicurezza.
Un perfetto stile vintage uomo non può prescindere dalla cura della barba.
Sono stato sempre appassionato alle cose dal sapore un po’ retrò.
Amo fumare la pipa, i cappotti anni ’50, il blues e le scarpe bicolor anni ’20, i guanti e appunto la barba.
Finora ho usato le classiche lamette da barba, di marca magari ma comunque lamette dalle millemila lame che con una passata tranciano peli, contropeli e fanno paura a quelli che ancora devono crescere…
L’utilizzo delle lamette moderne e della schiuma da barba pronta all’uso è perfettamente in linea con la società schizofrenica di oggi.
Dedicare del tempo a sè stessi, in questo caso, non significa solo rendere la rasatura più consapevole ma anche migliorare il proprio stile di vita concedendosi del tempo.
Ma se è permesso alle donne, anzi, vivamente consigliato, prendersi del tempo per la ceretta e la manicure, perché noi uomini non dovremmo curare il nostro aspetto (e qualche volta anche l’igiene!!) ?
Riprendiamoci il nostro essere Uomo, con le sue sfumature, e perché no anche un po’ pavone (con il contagocce) !
Cosa intendo per rasatura tradizionale
Ho ricevuto da Babbo Natale un kit completo di pennellino da barba in pelo di tasso e un rasoio di sicurezza. Fantastico.
I manici di pennello e rasoio sono in resina sfumata dal tono molto caldo, ricordano l’osso o l’ambra lavorata, ed hanno un’impugnatura molto ergonomica e salda anche in presenza di acqua, visto l’uso!
Il pennello in pelo di tasso? Veramente ben fatto, morbido e folto, permette di raccogliere una buona quantità di acqua e di sapone da barba. Il rasoio di sicurezza è formato dai classici tre pezzi, manico, base e testa.
Ma dopo questa breve presentazione, radiamoci!!!
Al kit da barba servono però altri “accessori”, necessari per una rasatura corretta e piacevole.
Vuoi iniziare anche tu con la rasatura tradizionale? Ti consiglio di leggere l’articolo sulla cura della barba e l’acquisto di questo kit.
La prima cosa da prendere in considerazione è una crema pre barba.
La nostra pelle ha bisogno di essere preparata alla rasatura: spesso si consiglia di fare prima una doccia calda per aprire i pori della pelle.
Quando non abbiamo modo di docciarci, consiglio una crema facilmente reperibile in commercio, tutta italiana, economica e semplicemente…fantastica.
Per il sapone ho optato per Proraso sapone da barba, quello nella confezione verde per capirci.
Infine, le lamette. Ce ne sono molte in commercio, ma le migliori, soprattutto per iniziare secondo me, sono le Astra. Non ho la presunzione di asserire che sono le migliori lamette in assoluto, ma sono il giusto equilibrio tra affilatura e durezza della lama così da garantire una rasatura profonda ma senza irritazioni.
Qui per comodità ti metto i link.
Come radersi con il rasoio di sicurezza
Per prima cosa si stende un po’ di crema per preparare la pelle, circa 15 minuti prima della rasatura.
Quando la pelle si sarà ammorbidita possiamo cominciare.
A cosa serve lo smartphone? Mettiamo un po’ di musica che ci piace.
Io spesso ascolto del buon blues anni ’50/’60. Apriamo l’acqua calda e cominciamo a tamponare le zone del viso da radere per aprire bene i pori della pelle.
Bagniamo poi il pennello e andiamo a sciogliere il sapone da barba. Continuiamo ad effettuare movimenti rotatori fino a che non si sarà formata della schiuma. A questo punto, con il pennello, stendiamo il sapone da barba sul nostro viso. Ora è il momento di prendere il rasoio.
Questa è a parte più delicata, soprattutto all’inizio.
Inumidisci il rasoio e posizionalo con un angolo di circa 30°.
Non preoccuparti, non serve un goniometro. Capirai da solo qual’è l’angolo giusto con un po’ di pratica.
Procediamo nel senso del pelo con passate brevi, sciacquando costantemente la lama. Non passare mai sulla pelle non coperta da sapone da barba. Non spingere o premere il rasoio contro la pelle.
Il peso del rasoio farà il suo effetto. Dopo la prima passata riprendi il pennello e insaponati di nuovo per procedere alla seconda passata. Se la barba è stata asportata puoi subito procedere contropelo, altrimenti fai pure una seconda passata sempre nel verso in cui crescono i peli.
Dopo aver completato il processo di rasatura, apri l’acqua fredda e sciacqua pennello, rasoio e viso. L’acqua fredda serve a chiudere i pori della pelle. A questo punto applica una crema emolliente e il gioco è fatto.
Quel crema, ce ne sono tante ma ti consiglio di iniziare con questa.
Non preoccuparti all’inizio se la barba non è perfetta. Concediti un po’ di tempo per migliorare la tecnica e per far abituare la tua pelle.
E’ vero, sicuramente bisogna dedicarci più tempo rispetto ad una rasatura modello sveltina, ma io personalmente mi sono costruito il mio piccolo rito che mi rilassa. Prima la rasatura era per me una scocciatura, ora è un momento della giornata che aspetto e mi godo.
Attraverso l’uso di oggetti dal gusto rètro possiamo fermare un po’ questo tempo che ci scappa dalle mani e ci corre sotto i piedi, riappropriandoci della nostra personalità.
Tu che ne pensi? Se hai dubbi o vuoi altri consigli scrivimi pure o commenta, ma leggi anche qui.
Lascia un commento