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Sei curioso di conoscere di più sulla storia dell’Alfa Romeo? Sei nel posto gusto.
In questo articolo troverai la nascita e lo sviluppo del marchio che ha reso l’Italia famosa nel mondo attraverso le epoche del ‘900. In ultima battuta troverai alcune curiosità sulla storia del marchio Alfa Romeo. Buona lettura
Sei curioso, vuoi sapere di più sul mondo automobilistico d’Italia? dai un occhiata qui.
La storia Alfa Romeo e del suo marchio
Sai che la storia centenaria dell’Alfa Romeo ha subito delle piccole perdite a causa delle due Guerre Mondiali?
Casa automobilistica nata nel 1910 ebbe un picco iniziale passando dagli 80 esemplari del 1911 ai 150 del 1912 fino a toccare una produzione di circa 272 negli anni successivi.
Il primo conflitto Mondiale ebbe riscontri negativi anche sul mercato automobilistico e le esportazioni delle stesse. Con la seconda guerra Mondiale le cose non migliorarono affatto.
Infatti tutte le attività industriali furono convertite in industrie belliche al fine di soddisfare la richiesta e puoi immaginare da solo quali siano state le conseguenze di queste scelte per il marchio italiano.
Non avendo ovviamente fondi necessari per convertire di nuovo le industrie vendettero l’Alfa Romeo alla Banca Italiana di Sconto in modo da evitare di non produrre più utili.
Fu a quel punto che fece il suo ingresso l’ingegnere napoletano Nicola Romeo. Indovina quale fu l’incarico che gli permise di fare parte del capitale societario Alfa? Produrre munizioni del Regio Esercito.
Una volta finiti i conflitti mondiale l’industria fu riconvertita da Romeo in produzione automobilistica e il tutto fu facilitato dalle risorse stivate nei magazzini già prodotte e dalle riserve auree accantonate da Romeo dalla vendita militare.

L’Alfa e gli ani ’20
Ti stai chiedendo quali sono i modelli Alfa Romeo del dopoguerra?
Infatti nel 1919 grazie alla ripresa della produzione fu implementata la prebellica 15/20 HP ma solo un anno dopo grazie all’Alfa Romeo 20/30 HP portò la nuova produzione civile agli occhi del grande pubblico.
Pensi che l’Alfa non avesse pensato ad un modello da competizione già negli anni ’20?
Infatti debuttò con la G1, la più grande Alfa Romeo mai costruita, ma purtroppo a causa dei motori di cilindrata elevate e l’imposizione fiscale che pendeva su du essi in Italia furono tutti venduti in Australia.

Gli anni ’30 e ‘40
Tra gli anni ’30 e ’40 la situazione non migliorò purtroppo.
L’Alfa poteva vantare numerosi riconoscimenti sportivi, ma purtroppo con la caduta della borsa di Wall Street fu acquisita ufficialmente dalla Stato Italiano nel 1933.
Secondo te come fece ad uscire da questo tunnel di negatività?
Grazie ai suoi numerosi meriti sportivi attirò l’attenzione di Mussolini, grande estimatore dell’Alfa Romeo, il quale incaricò Ugo Gobbato di riorganizzare finanziariamente e produttivamente tutta l’azienda.
E sai come tutto questo fu possibile?
Grazie all’ideazione dei grandi tre modelli che si sono introdotti a pie pari nel mercato automobilistico quali la 6C 1500, l’8C 2300 e l’8C 2900.
Nel 1938 fu fondata l’Alfa Corse ma, dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, fu temporaneamente chiusa nel ’40 quando l’Italia entrò in guerra.
L’idea fu quella di nascondere componenti delle autovetture per utilizzarle come nel conflitto precedente ma due bombardamenti importanti per Milano causarono troppi danni per poter riaprire i battenti delle strutture operative.
Gli anni ’50
Siamo arrivarti ai famigerati anni ’50.
Come abbiamo detto prima il dopoguerra segnò una rinascita per l’azienda Milanese.
Infatti dopo i bombardamenti del ’45 che devastarono le strutture operative fu tutto incentrato su cercare di riaffermarsi nel mercato automobilistico.
Ma quale fu il modello di spicco di questi anni?
L’Alfa incentrò la propria attenzione sulla produzione della 6C 2500 e perfezionandola poco dopo.
Nel 1950 debuttò un modello che salvò la nomina dell’azienda e il suo futuro, la 1900 auto adatta a tutti e dal prezzo accessibilissimo.

Venne addirittura registrato un incremento del 187% dal 1951 al 1957. Per concludere quest’annata non poteva che esserci la nascita della grandissima Giulietta, la più amata dagli italiani ancora oggi.
Gli anni ’60
Gli anni distintivi della casa automobilistica furono proprio gli anni ’60 soprattutto grazie alla Spider Duetto.
Questo perché fu introdotto il benamato propulsore bialbero a sei cilindri in linea e la nascita dell’Alfa Giulia (1962).
Come sicuramente avrai dedotto dal nome dell’auto non si discosta dalla precedente Giulietta e 1900 riproponendone i motori solo di cilindrata e dimensioni più elevate.
Sai cosa la rendeva ancor più particolare ed unica?
La sua forma aerodinamica altamente sportiva e diversa da tutte le altre.
Mantenendo il filo sportivo di quegli anni l’Alfa diede alla luce anche la Giulietta GT, la spider sia Giulia che Giulietta. È qui che vediamo l’ingresso del ben noto e famigerato Pininfarina.

Gli anni ’70
Ora siamo entrati negli anni prediletti dai veri amanti dell’accoppiata croce/serpente.
Vuoi saperne il motivo?
È proprio l’Alfa sud targata 1972 il motivo.
Questo perché nonostante il motore 1.2L sfoggiava una trazione anteriore alimentata da motore boxer ed un’estetica firmata Giugiaro. La fortuna dell’Alfa romeo in quegli anni fu ampliata anche dalla nascita dell’Alfetta, una berlina dalla nuova trasmissione, sospensioni e telaio.
Nonostante i grandissimi successi l’ammiraglia ideata in quegli anni, Alfa 6, fu un flop a causa della linea ormai passata.
Gli anni ’80
Come in tutte le storie delle case automobilistiche possono esserci anni bui e discordanti con le scelte operate nel settore commerciale.
Purtroppo per l’Alfa furono gli anni ’80.
Vennero tentati numerosi restayling dei modelli preesistenti ma con scarsissimi risultati.
Nel 1985 una nota positiva venne per fortuna fuori grazie all’Alfa 75 corredata da un motore Twin Spark e sul ramo delle competizioni grazie alla GTV 6.

È proprio in questi anni che la Fiat acquisì Alfa e Lancia, lo sapevi?
Ecco qui che si conoscerà l’Alfa-Lancia Industries e le nuove 164, Fiat Croma e Lancia Thema.
Gli anni ’90
Qui siamo finalmente agli albori della 155 (1992) la quale presentava lo stesso pianale della Fiat Tipo, Tempra e la Lancia Dedra.
Sai che non fu ben vista dagli Alfisti?
Questo perché nonostante il variatore di fase e la trazione integrale Q4 derivante dalla Lancia Delta Integrale non fu ben accetta la linea, la meccanica derivante da Fiat e la trazione anteriore al posto della posteriore.
Per fortuna nel 1994 e 1995 uscirono la 145 e la 146, le quali fecero di nuovo scalpore tra le folle.
Il ’97 poi segnò la svolta definitiva con il debutto della 156 che vinse addirittura il premio come Auto dell’anno nel 1998, presentando il primo motore del mondo common rail. Successo importante fu riscontrato anche dalla 166 ottima se avevi bisogno di lunghi itinerari e interni comodi e generosi.
Gli anni 2000
Sicuramente ti ricorderai dell’enorme successo che ebbe la 147 negli anni ’90 e indovina un pò, nel 2000 venne riproposta ancor più compatta e prestazionale vincendo il premio Volante D’oro.
Fu anche l’anno dei restyling quali 156, la Spider, la Gtv e la 166.
Sai inoltre che premio aggiunse alla propria lista di riconoscimenti nel 2003?
l’Auto più bella del mondo fu conferita al modello GT.
Giugiaro nel 2005 disegnò la 159, la nuova coupé sportiva Brera e nel 2006 la presentazione della nuova Spider, evoluzione della Brera stessa.
Un mostro di potenza nacque in quegli anni la 8C Competizione con motore Maserati.
Ora veniamo alle nostre auto più famose la Mito (2008), la nuova Giulietta (2010), la TZ3 (2010), la 4C (2013), la Giulia (2015) e l’ultima ma non certo per meriti negativi il nuovo SUV di casa Alfa Romeo: la Stelvio (2016)
Storia del marchio Alfa Romeo
Ti sei mai chiesto come un’azienda automobilistica storica da più di 100 anni abbia creato il propio logo e la propria fortuna?
Lo sapevi che in principio il suo nome non era altro che un acronimo?
Difatti Alfa significava dapprima Anonima Lombarda Fabbrica Automobili fondata a Milano nel 1910 e, solo cinque anni dopo, venne acquistata dall’ingegnere napoletano Nicola Romeo divenendo così il marchio Alfa Romeo.
Lo sai che fu da subito concentrata sul proprio marchio il primo dei quali caratterizzato dallo stile liberty tramite forme sinuose e floreali.
Ti sei mai chiesto cosa rappresentino la croce e il serpente?
Lo stemma è costituito dallo stemma di Milano (la croce rossa su sfondo bianco) e il Biscione caratterizzante la tradizione longobarda.

Una curiosità molto intrigante è il fatto che nel 1925 grazie alla vittoria dell’Alfa P2 nel Campionato Automobilistico del Mondo, lo stemma si aggiudicò una corona d’oro di alloro. Si hai capito benissimo, un corona di alloro. Infatti l’Alfa ancora oggi è attiva nel mondo delle corse automobilistiche come nella la Formula 1 grazie ad esempio all’Alfa Romeo Sauber C37.
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