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Il primo articolo della categoria Arti e Mestieri non poteva non vedere Il Liutaio. Infatti lo considero un’artigiano dell’arte, si, il liutaio è a metà strada tra un musicista compositore e un artigiano del legno.
Etimologia della parola Liutaio
Questa parola deriva da leùto che racchiude l’arte e la tecnica della costruzione degli strumenti a d’arco quali violini, violoncelli, viole e contrabbassi.
Nel corso del tempo il lavoro del liutaio si è discostato dall’origine per cui era stato ideato e si è affacciato su nuove frontiere come quella odierna del mandolino e della chitarra.
La liuteria italiana
Parma è sempre stata la città della musica.
Difatti nel 1929 fu creata la prima scuola di Liuteria in Italia ideata dal potestà Mario Mantovani.
In realtà si tratta di una seconda fase di rinascita in quanto dopo il declino della liuteria italiana aveva visto la scomparsa dei maestri cremonesi quali Nicolò Amati e Antonio Stradivari.

Nella fattispecie questo vento nuovo vide come insegnanti Gaetano e Pietro Sgarabotto padre e figlio.
Tuttavia dieci anni dopo tale scuola chiuse a favore di quella cremonese guidata dai Maestri precedentemente elencati. Vediamo come mai a Cremona ci fu questo declino e poi rinascita della liuteria.
Partiamo dal principio.
Nella seconda metà dell’ottocento ci fu un’emigrazione delle famiglie a Milano e durante il ventennio fascista furono distrutti moltissimi negozi tra i quali quello di liuteria di Stradivari al fine di costruire i palazzi dell’Assicurazioni.
Nonostante questo il gerarca fascista Roberto Farinacci decise che Cremona era la città destinata ad ospitare tale scuola che tra gli anni ’40 e ’50 ebbe il boom tanto meritato.
Il Museo lombardo del Violino ospita tutti i capolavori, opere, disegni e progetti dei lavori “miracolosi” del grandissimo Stradivari.
Ma perché Cremona fece la differenza nella liuteria?
In effetti si parla di una concentrazione di circa 150 liutai diventando così capitale della liuteria.
Principalmente si susseguono tre tipologia di Scuole.
Quella di Giovan Battista Guadagnini nel ‘700, quella di Gaetano Sgarabotto fautrice della rinascita della liuteria del ‘900 e quella nel 1975 di Renato Scrollavezza presso il Conservatorio di Parma.
Il maestro Federico di Mori raccontava il suo modo di costruire e dar vita ad uno strumento.
Per imitare Stradivari trovò il suo metodo, un insieme di gesti studiati che permettono di costruire il legno attorno al suono.
Come possibile?
Perché il suono è aria che viene presa e poi plasmato intorno il legno. Uno studio approfondito era applicato anche ai colori, ingredienti trovati in natura e non sintetici in modo da dare un aspetto più fresco e vero.

Il liutaio moderno
Parliamo della liuteria moderna e di come si affermò nel nostro Paese.
Come abbiamo affermato in precedenza rinacque grazie all’intervento della Scuola di Sgarabotto in Emilia Romagna.
Infatti dopo la crisi verso la fine dell’800 questa scuola permesse di riscoprire le tecniche ormai perdute e di riguadagnare la qualità fai un tempo.
La Scuola da lui fondata, per quanto alta sia stata, chiuse dopo 9 anni circa nel 1937 ma ne fu riconosciuta l’altissima qualità nonostante tutto. Dopo ben 38 ani riaprì a Parma una Scuola di liuteria che fu all’altezza della precedente.
Stiamo parlando proprio di quella del maestro Renato Scrollavezza il quale divenne uno dei liutai contemporanei più apprezzati di tutti i tempi.
Difatti questa scuola diede vita alla preparazione di maestri diventati poi famosi in tutto il mondo.
Ancora oggi è riconosciuta a livello mondiale l’arte e la qualità della scuola di Cremona tanto da essere inserita nel patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.
Oggi è una professione dura da scegliere, ma tuttavia l’amore per l’artigianato ha permesso la rinascita di questa passione.

Fare il liutaio oggi
Tuttavia ci sono delle piccole, non proprio, considerazioni da fare.
Per potersi affacciare su questo mondo bisogna considerare di avere a disposizione una buona somma di denaro per poter aprire un negozio e avere i giusti macchinari ed attrezzi da lavoro.
Poi bisogna considerare che il legno da utilizzare deve essere acquistato periodicamente e anche messo a riposo per stagionarlo quanto basta.
Inoltre il lavoro richiesto ha bisogno di essere plasmato da pazienza, passione e scrupolosità.
Pensa infatti che ci vogliono addirittura due mesi per portare a termine il lavoro per un solo violino.
Ci vediamo al prossimo appuntamento per solcare e plasmare il nostro percorso che stiamo affrontando insieme.
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