I contenuti di questo articolo
Ciao e bentornato.
Sicuramente avrai più volte visto qualche bottega di un calzolaio o ti sarai mai chiesto almeno una volta cosa faccia di preciso o come sia nato questo mestiere.
Bene, sei nel posto giusto e oggi ti aiuterò a scoprire questa meravigliosa pietra miliare dell’artigianato.
Sei interessato alle arti e mestieri che hanno fatto la storia? Leggi qui.
Chi è il calzolaio nell’immaginario comune?
Ma di cosa stiamo parlando?
Il calzolaio o ciabattino si occupa della riparazione di scarpe, borse, cinture ed altri accessori in pelle.
Ma cosa fa effettivamente?
Principalmente si occupa della riparazione, anche se questo mestiere nasce per “costruire” calzature.
Vediamo come viene effettuata su di una scarpa.
Prima di tutto il suo lavoro va dal soprattacco fino alla risuolatura completa in cuoio.
E i materiali? Principalmente vedrai l’utilizzo di cuoio, gomma e pelle. È un mestiere molto antico e quando dico molto è perché non scherzo.
Infatti le prima corporazioni nacquero nel Medioevo e all’inizio per fare una scarpa di buona qualità ci voleva un’infinità di tempo ed un’abilità fuori dal comune.

Un pò di storia
Questo lavoro artigianale faceva parte delle Arti Minori delle corporazioni di arti e mestieri di Firenze.
Tutto ebbe inizio nel 1273 e nel 1288 venne conferito come gonfalone la pezza a strisce bianche e nere.
Finalmente poi nel 1293 grazie agli Ordinamenti di Giustizia l’arte del calzolaio fu introdotta nella cerchia delle Arti Maggiori grazie al numeroso contingente di persone facenti parte, 4500 circa.
Sai una piccola curiosità?
La sede si trovava dietro la Loggia di Piazza della Signoria confinante con quella dei Maestri di Pietra e Legname.
Dagli scritti pervenuti si è analizzato che le norme che regolavano la salvaguardia dei loro interessi erano molto rigide. Pensa solo che all’inizio del Cinquecento esclusero dalla cerchia chi non saldava le rate, chi aveva già cariche importanti, gli analfabeti, i non fiorentini di nascita e i figli illegittimi.
E se volevi intraprendere questa strada quale era la via da dovere percorrere? L’apprendistato di un calzolaio durava circa tre anni nel quale il rapporto tra maestro e discepolo era regolato da apposito contatto.
L’allievo poteva aprire in proprio ad almeno 1000 braccia, circa 600 mt, di distanza da quella del maestro.
E per quanto riguardava figli e generi?
Potevano infatti essere iscritti sia i generi e i figli e, grazie alla loro posizione parentale, non pagavano l’iscrizione. Ti rendi conto che le regole si estendevano addirittura all’impiego dei materiali?
Infatti la qualità del cuoio impiegato veniva stabilita a priori e non poteva essere assolutamente alterato la cui conciatura prevedeva un periodo di circa 8 mesi e perfettamente asciutto.
Il lavoro svolto doveva essere visibile da tutti e non era concesso il baratto.
Ogni singolo scarto o composto non poteva venire smaltito lungo le strade e ogni domenica doveva rimanere aperta la bottega fino al suono della campana della massa solenne per permettere a chi lavorasse durante la settimana di poter ordinare o acquistare una calzatura.
E la produzione iniziale cosa prevedeva?
All’interno delle loro botteghe davanti ai loro bischetti, i tavoli da lavoro, si mettevano all’opera indossando il tipico grembiule di pelle lungo fino alle ginocchia e davano vita alle loro opere manifatturiere.
Perché indossava il grembiule di pelle fino al ginocchio?
Questo perché usava le proprie cosce come piano da lavoro sul quale tagliava anche il pellame, teneva le scarpe salde con le ginocchia mentre le rifiniva e oltre a questo teneva i chiodi in bocca per poi posizionarne uno per uno sulla scarpa.
Sistemava e riparava anche oggetti della campagna composti da cuoio o pelle. Che differenza di genere poteva essere creato? Per il mondo femminile venivano create sandali con la tomaia di pelle o seta adornate da fili d’oro, d’argento e perle.
Invece agli uomini veniva lavorati gambali e stivali anche ad uso militare.
Nonostante queste lavorazioni la maggior parte della gente indossava zoccoli di legno e simil pantofole chiamate pianelle opera dei pianellai. Indovina un pò chi riforniva le materie prime?
I calzaioli che insieme ai pezzi e ai solai rifornivano le botteghe dei calzolai. Accanto a loro altre due Arti la facevano da padrone quali i cintai, fabbricavano cinture di ogni tipo e i collettai.
Quest’ultimi confezionavano colletti, più precisamente corpetti in cuoio o pelle spesso disegnati da inserire sotto la corazza in ambito militare ed erano in pelle di cervo, daino o antilope. Era una corporazione talmente influente che fu anche commissionata una statua in marmo raffigurante San Filippo scelto come patrono.

Le opere di un calzolaio artigiano
La qualità e la bellezza delle opere a mano del calzolaio comprendono la sostituzione di tacchi, risuolature, modifica e riadattamento delle scarpe in base alla richiesta del cliente, riparazione borse, fodere e manici. Oltre a lavorare cuoio e pelle vendevano anche articoli per il trattamento e la manutenzione delle stesse quali lucidi, spazzole, grasso, spray ecc.
Ma dove e come puoi imparare questo bellissimo e particolarissimo lavoro?
Puoi impararlo direttamente con la pratica mediante un apprendistato da un calzolaio professionista oppure frequentando scuole professionali di cuoio o pelletteria.
Quello di cui necessiti sarà un’ottima manualità, conoscenza di pellami, cuoio, gomma, sughero e delle tecniche necessarie per la loro lavorazione, capacità di utilizzare i macchinari, conoscenza dei prodotti per la pulizia, precisione ed affidabilità.
Perché dovresti sceglierlo come lavoro della tua vita?
Oltre ad essere uno dei lavori più antichi del mondo e tra i più apprezzati, prevede una maestria artigianale millenaria per una produzione di qualità superiore.
Se ami il mondo delle calzature o desideri un lavoro stimolante e vario questo è quello che fa per te e, anche se si trovano poche botteghe da calzolaio ormai in circolazione, al contempo il lavoro non manca di certo e quindi può essere un ottimo sbocco professionale.
Purtroppo anche questo settore dell’artigianato subì un brutto colpo intorno al 1950 quando l’industrializzazione portò allo sviluppo della produzione in serie meccanizzata che abbassò notevolmente i tempi e i costi di produzione.
Questo causò una perdita enorme di fatturato per gli artigiani calzolai in quanto non veniva acquistate più scarpe nuove e quelle vecchie venivano semplicemente buttate invece che riparate e quindi i materiali impiegati erano di qualità nettamente inferiore.
La modernizzazione da un certo punto di vista non ha considerato più i mestieri antichi di una volta non conferendo la giustizia che meritano ma, se vorrai intraprendere un percorso del genere non mancherà di certo il lavoro e la qualità grazie anche al fatto del ritorno di fiamma verso la moda e la pelletteria del millennio nel quale viviamo.
Crea la tua idea e plasmala nella forma che imprimerà il primo passo della strada che percorrerai.
Sei interessato alle arti e mestieri che hanno fatto la storia? Leggi qui.
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