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Ciao e bentornato, oggi parleremo di uno dei capolavori dl cinema italiano vincitore di due nastri d’argento ed una candidatura all’Oscar come miglior film straniero e inserito nella lista dei 100 film da salvare. Stiamo parlando del film I soliti ignoti.
La trama
Intanto andiamo un attimo a vedere di cosa parla questo film.
Il protagonista Cosimo, inseme a Capannelle, tenta di rubare un’auto come di loro consueto, ma vengono scoperti dalla polizia e, mentre Capannelle riesce a sfuggire, Cosimo viene rinchiuso a Regina Coeli.
Qui con un altro detenuto studiano un piano per un colpo al Monte di Pietà e perciò incarica il compare libero di trovare una pecora.
Non si tratta di un animale, termine che in gergo malavitoso indica una persona disposta ad andare in galera dietro compenso. Capannelle lo cerca tra gli amici Mario, Michele, Tiberio e il pugile spiantato Peppe “er Pantera” che va sempre al tappeto.
È proprio quest’ultimo ad accettare ma tuttavia il commissario non crede alla farsa e lo incarcera insieme a Cosimo.
Una volta dentro Peppe fa credere al compare che sia stato incarcerato per un lungo periodo e quindi gli viene confidato ogni singolo dettaglio del colpo, ma in realtà uscirà il giorno dopo.
Una volta uscito e dovendo restituire il compenso per l’incarcerazione, decide di operare con il loro aiuto.
Il piano in sostanza era quella d introdursi nell’appartamento contiguo alla stanza dove veniva tenuta la cassaforte del Banco dei Pegni ed introdurvici sfondando la parete.
Ma non va proprio come sperato. Questo per alcuni motivi, nel frattempo nell’appartamento vi erano andate ad abitare due donne anziane e una governate avvenente, Nicoletta. Peppe era stato incaricato di sedurla per informazioni mentre Cosimo stava uscendo di prigione e li raggiunse per vendicarsi del tradimento.
È lo stesso Peppe a tramortirlo con un pugno e, una volta rinvenuto, gli viene proposto di partecipare ma si rifiuta e cerca di svaligiato da solo la cassaforte. Non ci riuscirà perché sarà disarmato dall’addetto allo sportello e in un secondo momento proverà a scippare una signora morendo sotto un tram durante la fuga. Povero Cosimo.
Arriva finalmente la sera del colpo ma Mario vi rinuncia e la banda rimasta irrompe nell’appartamento ma, con sorpresa, una volta abbattuta la parete si ritrovano nella cucina delle anziane signore.
Infatti esse avevano cambiato la disposizione dell’appartamento spostando la suddetta cucina confinante ora con la parete del Banco. Ormai tardi lasciano perdere rifocillandosi con la pasta e ceci trovata ma un tubo rotto e una perdita di gas da vita ad un’esplosione che li fa fuggire in condizioni pietose.
Ormai usciti si separano tristemente. Tiberio torna da suo figlio che aveva lasciato in custodia alla mogli carcerata a Regina Coeli per contrabbando mentre Capannelle e Peppe rimangono insieme ma succede un fatto drammaticamente ironico.
La sveglia rubata dall’appartamento squilla attirando l’attenzione di due carabinieri che cerca di controllare l’episodio e per sfuggire i due si nascondano in mezzo ad un gruppo di manovali difronte ad un cantiere. Ironia della sorte?
Capannelle fu sbattuto fuori dal cantiere mentre il campare fu assunto. Il film finisce proprio con il titolo “I soliti ignoti” che se ne tornano con un lauto compenso… una bel piatto di pasta e ceci.

La commedia all’italiana
Questa pellicola di Monicelli sancisce nel dopoguerra la nuova frontiera del cinema italiano definita Commedia all’italiana.
Ma perché è una nuova commedia?
Perché ispirata all’avanspettacolo o del varietà, difatti i personaggi sono impostati sullo stile delle maschere da teatro.
L’idea principe di Monicelli era quella di scimmiottare il film noir francese o i gangster americani. Quindi la funzione tragicomica del film è stata voluta sin dall’inizio dell’ideazione del progetto. Sai inoltre qual’è l’altra novità?
Per la prima volta si verifica la morte di uno dei protagonisti in una commedia.
Come l’opera Monicelliana vuole il fallimento o la morte è un elemento ricorrente in ogni lavoro in quanto rappresenta la risoluzione negativa di una ricerca dell’espediente risolutivo.
Anche il contrasto indica questa situazione… una Roma periferica drammatica dei bassifondi che rispecchia appieno la figura dei personaggi drammatici della pellicola, tra i quali se permetti, il grandissimo Totò nella parte di Dante Cruciani il quale spiega il colpo in un modo veramente originale e figurativo o Vittorio Gassman nei panni di “er Pantera”. Apriamo una piccola parentesi riguardo a questi attori.
Sai che la critica non appoggiò la scelta di Totò e Gassman? Infatti ritenne che fosse una scelta forzata, non accettando l’idea di trasformare figure affermate in maschere della commedia.
Il significato e la critica
Ma quale significato assume la pellicola I soliti ignoti? Vediamo come è forte la classificazione e stratificazione sociale data dalla rappresentazione.
Infatti ogni singolo elemento è strettamente legato al sottoproletariato romano marcando questa netta classificazione dell’oca e dei personaggi.
Monicelli riuscì a identificare ogni singolo personaggio con una precisa connotazione sociale mantenendola per tutto lo svolgersi del film come ad esempio Carmelina (Claudia Cardinale) e i legami affettivi, Nicoletta (Carla Gravina) e l’innocenza o Cruciani (Totò) e la saggezza della vecchiaia.
Per concludere farei un piccolo salto di riflessione sui giudizi della critica dell’epoca. Venne definito un “ballo di ladri” dagli aspetti intelligentemente comici.
L’aria di malinconia e tristezza che pervade l’intera opera ci fa ammirare i personaggi come quasi a giustificare il loro gesto per comprendere la drammaticità della loro condizione, comprendendola.
Penso che una critica del genere a quel tempo sta a significare che questa pellicola sia riuscita a far breccia nel quotidiano di ognuno di noi, tu che ne pensi?
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