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Passa inosservata con i costumi da bagno vintage!
Il costume da bagno vintage oggi è visto come il simbolo delle vacanze estive.
Si tratta di uno degli accessori che più è amato dalle donne. Puoi scegliere quello più adatto al tuo corpo, in modo da mettere in risalto o da nascondere determinate parti che più ami o che meno preferisci.
Ecco quali sono i vari modelli tra cui puoi scegliere: costume intero, a fascia, a bikini, a vita bassa o a vita alta. La sua storia è veramente molto antica.

Vediamo insieme di scoprirne qualcosa di più e di leggere alcune curiosità sui costumi da bagno vintage, che non tutti conoscono ma che sicuramente, dopo aver letto questo articolo, non dimenticherai più. Inoltre ti fornirò alcuni link per aiutarti nell’acquisto del tuo costume da bagno vintage.
La storia dei costumi da bagno
L’origine del costume da bagno risale al IV secolo dopo Cristo, la cui testimonianza più famosa è data dal mosaico con le “fanciulle in bikini”.
Il primo episodio in cui fu sfoggiato quello che oggi è visto come un antenato del costume da bagno avvenne nel 1824 quando Maria Carolina di Berry, moglie di Carlo Ferdinando di Borbone, creò molto scandalo nel momento in cui decise di indossare un completo di lana in cui aggiunse anche cappello, guanti e scarpe in modo da essere più libera per dedicarsi ai suoi passatempi balneari, rispetto ai tipici abiti di quell’epoca.
Quel completo creò molto scalpore in quanto a quei tempi alle donne era permesso solo bagnare i piedi nelle onde del mare e non fare un vero e proprio bagno.
Fu solo nel 1870 che le donne acquisirono questa libertà, indossando abiti scuri ma più leggeri di quelli utilizzati nella vita di tutti giorni. S
i trattava di outfit sempre molto coprente e compreso di gonna in quanto le donne non solo non avevano il permesso di esporre troppo il proprio corpo, ma doveva anche preservare il proprio colorito di porcellana perché l’abbronzatura era propria delle donne che lavoravano nei campi per vivere e quindi non si trattava di condizioni adatte a signore eleganti e sofisticate che trascorrevano il proprio tempo all’interno di salotti di palazzi signorili.
Per le donne altolocate dell’epoca era molto importante evitare di essere confuse con le donne che si sporcavano le mani nella terra per vivere in modo decente.
La nascita del bikini: il costume da bagno vintage per eccellenza
L’anno in cui nacque ufficialmente il bikini fu il 1946 quando due sarti di origine francese Jacques Heim e Louis Reard, lanciarono due modelli diversi uno dopo l’altro.
Il primo lo chiamò “atomo” utilizzando lo slogan : “il costume da bagno più piccolo del mondo”; mentre il secondo lo chiamò bikini e lo propose al mondo intero il 5 luglio 1946 presso la piscina Molitor di Parigi, avvalendosi dell’aiuto di Micheline Bernardini che diventò la prima modella ad indossare il bikini, anche se il suo lavoro era quello di spogliarellista.

Quest’ultima fu scelta da Reard in quanto nessuna donna ebbe il coraggio di indossare un indumento così fuori dalle righe che permetteva persino di vedere l’ombelico.
Fu la stessa Bernardini a suggerire il nome in quanto secondo lei questo nuovo capo d’abbigliamento sarebbe stato “più esplosivo di una bomba sganciata a Bikini Atoll”.
La frase fa riferimento ad un atollo nelle isole Marshall, nel Pacifico centrale in cui gli Stati Uniti effettuavano dei test nucleari.
Il lancio del bikini non fu ben visto all’inizio a tal punto che durante il concorso di Miss Mondo del 1951 fu vietato e sostituito da un capo unico e coprente, visto come oggetto di buon gusto rispetto al bikini.
La popolarità del bikini
Il bikini inizio ad avere molto successo nel 1960, grazie a numerose dive del cinema che iniziarono ad utilizzarli sempre più spesso.
In questo modo il parere negativo che molte persone avevano su questo capo d’abbigliamento cambiò.
In quel periodo venne anche introdotta una novità, ossia una striscia sottile che univa il top agli slip, lasciando comunque tutto il resto in bella vista. Questo fu chiamato monokini e fu ideato da Rudi Gernreich.
Grazie a Brigitte Bardot che indossi il bikini sia a Cannes che a Saint Tropez, il bikini vide una vera e propria esplosione del suo utilizzo.
Nel 1966 fu l’attrice Ursula Andress ad indossare il bikini durante le riprese di uno dei film più conosciuti e amati, ossia“007, contro il Dr. No“ in cui ha il ruolo della bond girl del momento.
Anche se in America il bikini ormai era molto utilizzato, in Spagna, Portogallo e Grecia le donne erano molto più pudiche a causa del contesto religioso e politico in cui si trovavano e quindi indossavano solo costumi interi o piquet insieme a gonne corte con scollature molto alte.
Costumi da bagno anni 30 (uomo e donna)
A partire da questo momento, il costume da bagno diventerà definitivamente un capo di moda.
È nel 1930 che, grazie anche alle sfavillanti luci di Hollywood, la moda inizia a farsi spazio all’interno delle spiagge di tutto il mondo.
La lana lascia spazio ad un mix di seta elastica e raso.

Le forme diventano sempre di più da valorizzare per la donna con un indumento da mare che, seguendo la linea del corpo, disegna l’essere femminile in ogni sua particolarità.
La coscia inizia a far capolino dalla forma a tutina e, a volte, all’altezza della vita parte una piccola gonna aderente.
Uno sguardo alla parte posteriore la quale mostra le spalle e la schiena scoperte, dove le spalline si incrociano portando l’attenzione su un décolleté più accentuato e generoso. E così nasce la celebre chiusura dietro al collo, nota come scollo all’americana. Aggiungerei molto elegante anche.
Anche l’uomo non è da meno. La classica tutina con le righe alla marinara, che poi si trasforma in canotta e shorts, lascia spazio a quello che conosciamo oggi.
Per la prima volta, l’uomo indossa solo la parte inferiore in lastex. Le dimensioni iniziato ad accorciarsi sempre di più, fino a raggiungere le misure di un boxer. Infine, una cintura di cotone elastico, conclude l’outfit uomo al mare anni ’30.
Costumi da bagno anni 50 (uomo e donna)
Mai sentito parlare del bikini delle pin up? Bene, sono proprio gli anni ’50 che portano sulle scene questa incredibile tendenza.
Ricordiamoci infatti che, in questi anni, Marylin Monroe è una delle icone della moda in spiaggia. Ed ecco che, il modello di costume da bagno intero intero che fascia le curve, diventa un must have della metà del novecento. Ma non è l’unico.
Un corredo formato da reggiseno e pantaloncino coprente, che abbraccia l’addome (vita alta), iniziano a farsi spazio tra le varie soluzione che sfilano sul bagnasciuga.
Questo perfetto duepezzi, diventa poi il migliore amico delle pin up. Un esempio principe? Bettie Page. Se poi guardiano al nostro paese, Sofia Loren è la nostra bikini pin up che ha stregato il mondo.
Per l’uomo, il lastex utilizzato negli anni ’30 continua ad essere la soluzione migliore. Sia dal punto di vista di comfort che di benessere e funzionalità a contatto con l’acqua.
Ma scompare la cinta di cotone, in favore di un cordoncino che ha lo stesso scopo. La forma a pantaloncino va per la maggiore, e l’utilizzo di colori molto vivaci diventa la base per la moda dell’epoca.
Costumi da bagno anni 80 (uomo e donna)
Ecco che, l’abito da bagno che non doveva mostrare il corpo ma coprirlo ricopre l’effetto opposto. Arriviamo agli anni ’80, quando il costume da bagno femminile raggiunge l’apoteosi del bikini.
Succinto e coloratissimo, diventa l’icona che ancora oggi viene scelta da moltissime donne per valorizzare le proprie curve in spiaggia.
Anche le fantasie che vengono scelte sono delle più disparata, dal patriottico stelle e strisce all’hawaiano floreale e variopinto. La scollatura pronunciata ed accentuata, con lo slip sgambato, danno l’idea di una nuova moda mare che prende sempre più piede.
Per arrivare poi al costume intero, sempre sgambato, ispirato alla moda delle fitness model. Jane Fonda né è l’icona per eccellenza.
Oltre alla versioni fluo, anche lo stile animalier inizia a prendere il suo posto.
E l’uomo? Sappiamo molto bene come, negli anni ’70 abbia preso piede lo slip. Aderente e che metteva in mostra la virilità mascolina che andava in voga a quel tempo.
Ma, ben presto, arriva una moda mediatica che influenza anche i maschietti al mare. Fa il suo ingresso il pantaloncino, in nylon in stile bicolor e vichy.
Si ritorna a strizzare l’occhio al comfort e alla comodità. Difatti, la forma del pantaloncino, recupera quella morbidezza e larghezza che aveva perso negli anni ’70.
I costumi da bagno vintage negli anni ‘90
Nel corso degli anni ‘90 ottennero molto più successo i costumi interi piuttosto che i bikini grazie anche alla famosissima serie televisiva Baywatch.
Stiamo parlando dei famosissimi costumi arancioni, molto aderenti e sgambati, in pratica degli indumenti che riuscivano a mettere molto in risalto il decolleté.

Alcune curiosità sui bikini
Dopo aver visto l’origine e l’evoluzione dei bikini nel corso degli anni, ecco alcune curiosità che riguardano questo piccolo capo d’abbigliamento:
- le origini del bikini sono molto più antiche in quanto molti sono i reperti trovati che testimoniano che un capo d’abbigliamento simile veniva indossato anche da donne greche e romane;
- gli antesignani dei bikini degli anni ’30 erano molto casti ed erano composti da pantaloncini uniti alla parte superiore solo attraverso un semplice triangolo di tessuto. I primi modelli venivano lavorati ai ferri;
- inizialmente nessuna donna voleva indossarlo in quanto erano abituate a vestiti che coprivano ogni centimetro del proprio corpo e quindi presentarlo al pubblico fu molto difficile fino a quando non riuscirono a trovare una spogliarellista del Casino de Paris che riuscì a rompere il tabù e a mostrare al mondo intero questo nuovo capo d’abbigliamento;
- si racconta che lo stesso stilista che ideò il bikini non fece mai indossare questo capo alla moglie in quanto considerato troppo audace per il semplice fatto che mostrava anche l’ombelico;
- negli anni ‘50 in Italia indossare il bikini era un vero e proprio scandalo. Infatti sulle spiagge venivano fatti spesso dei controlli per multare le donne che mostravano troppa pelle.
I vari modelli di costumi da bagno vintage
Come abbiamo visto, anche se si tratta di un capo d’abbigliamento molto piccolo, il bikini ha avuto una storia molto ricca e interessante. Vediamo oggi quali sono i modelli più apprezzati e che oggi possiamo vedere su tutte le spiagge:
- bikini in stile anni ‘80, modelli che ricordano molto i film “Sapore di Mare” di Carlo Vanzina e “Notte prima degli esami”;
- costumi da bagno con stampa animalier, scegliendo tra zebre, tigri, serpenti e leopardi: dei costumi da bagno che sicuramente non vi faranno passare inosservate;
- bikini color pastello che riescono a risaltare al meglio l’abbronzatura di agosto;
- bikini con fiocchi: un modello molto giovanile che presenta dei maxi fiocchi che devono essere annodati dietro al collo oppure sulla spalla o, nella versione più classica, annodarli direttamente sul davanti;
- bikini con volants: si tratta di una versione piena di rouches e con camicie in stile vittoriano che possono prevedere le frills sia sulle spalline che sullo slip o, in alcun versioni, addirittura su tutto il bikini;
- top al posto del bikini: alcune donne preferiscono la comodità e quindi scelgono un comodo e pratico top da indossare sulla spiaggia. Questi possono essere utilizzati sia come costumi che come indumenti, con maniche più o men accennate su cui si possono aggiungere una gonna, degli shorts oppure un pareo:
- lace- up: si tratta semplicemente di costumi con lacci in vita che riescono a mettere in risalto l’addome e ad apparire cosi molto più sexy.
Se vuoi acquistare i tuoi primi costumi da bagno vintage ti consiglio di dare un occhio qui. Ce ne sono moltissimi, di tutte le forme, tagli, colori e riferimenti specifici ad epoche.
Ecco quindi in che modo è nato il mitico costume da bagno e come si è evoluto fino ai giorni nostri in cui è diventato simbolo di estate, sole e mare.
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